La strage di Piazza della Loggia avrà un nuovo processo

L’ATTUALITA’ E LA STORIA DELLA STRAGE CHE INSANGUINO’ BRESCIA

di avv. Tommaso Rossi (Studio Legale Associato Rossi-Papa-Copparoni)

imagesLa verità sulla strage di piazza Loggia vive un’altra, forse l’ultima, tappa verso l’accertamento della verità. La Cassazione ha stabilito che venga aperto un nuovo processo d’appello per Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte (all’epoca esponenti del neofascismo venet0) annullando le loro due assoluzioni disposte dalla Corte d’Appello di Brescia nel 2012. Mentre per gli altri imputati sono stati rigettati i ricorsi della Procura e confermata la sentenza d’appello. Delfo Zorzi esce quindi definitivamente dal processo riguardante i fatti tragici della strage di Brescia.

I veneti Tramonte e Maggi insieme a Delfo Zorzi (oggi cittadino giapponese) erano due esponenti di spicco dell’organizzazione di estrema destra Ordine Nuovo, considerata artefice della «strategia della tensione».

RIPERCORRIAMO LA LUNGA STORIA DELLA STRAGE E DEI MOLTI PROCESSI CHE NE SONO SEGUITI:

L’attentato e le vittime. La strage di Brescia, attentato terroristico operato in piazza della Loggia il 28 maggio 1974, provocò otto morti e 102 feriti. Gli attentatori fecero esplodere una bomba piazzata sotto un cestino dei rifiuti. La deflagrazione avvenne proprio in concomitanza di una manifestazione contro il terrorismo neofascista indetta dai sindacati e dal Comitato Antifascista. Otto le vittime: Giulietta Banzi Bazoli insegnante; Livia Bottardi Milani insegnante; Euplo Natali pensionato; Luigi Pinto insegnante; Bartolomeo Talenti operaio; Alberto Trebeschi insegnante; Clementina Calzari Trebeschi insegnante e Vittorio Zambarda operaio. Altri 102 innocenti rimasero gravemente feriti.

Le fasi dell’istruttoria. Nel 1979 la prima istruttoria della magistratura portò alla condanna di esponenti dell’estrema destra bresciana, tra cui Ermanno Buzzi che in carcere in attesa dell’appello fu strangolato da Pierluigi Concutelli e Mario Tuti (13 aprile 1981). Nel giudizio di secondo grado le condanne vennero commutate in assoluzioni, confermate poi dalla Corte di Cassazione (1985). Un secondo filone d’indagine, scaturito a seguito delle dichiarazioni di alcuni pentiti, si protrasse fino alla fine degli anni ’80. Gli imputati furono assolti in primo grado (1987) per insufficienza di prove e prosciolti con formula piena (1989). Esito confermato in Cassazione.

Ma nel corso dei processi si è avanzata l’inquietante ipotesi del coinvolgimento dei servizi segreti e apparati dello Stato, per via di strane circostanze: l’ordine ai pompieri di ripulire con autopompe la piazza, a due ore dall’esplosione, tanto da cancellare indizi, reperti e tracce di esplosivo ancora prima che magistrati e periti potessero fare sopralluoghi o repertare; la scomparsa anomala dei reperti prelevati dai corpi delle vittime e dei feriti; infine la recente perizia antropologica ordinata dalla Procura di Brescia su una foto di quel giorno in cui sarebbe impressa l’immagine di Maurizio Tramonte militante di Ordine nuovo e collaboratore del Sid. Durante il processo emerse anche un documento del Sismi (datato 20 febbraio 1989) indirizzato al Comando generale dell’Arma dei carabinieri e al capo della polizia, su intercettazioni telefoniche della co-segretaria dell’associazione Italia-Ciba di Brescia Margherita Ragnoli nelle quali la donna afferma di aver sentito parlare della strage “fin dalla sera precedente” dell’attentato. Ma di questo non furono informate autorità esterne al Sid.

La terza istruttoria, il 19 maggio 2005, la Cassazione conferma la richiesta di arresto per Delfo Zorzi. Il 15 maggio 2008 sono rinviati a giudizio Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi, Maurizio Tramonte, Pino Rauti, Francesco Delfino, Giovanni Maifredi.

Chi sono gli imputati? Delfo Zorzi esponente di Ordine nuovo che da molti anni vive in Giappone e si fa chiamare Roy Hagen, Francesco Delfino ex generale dei Carabinieri, Pino Rauti ex segretario dell’Msi e fondatore di Ordine nuovo, Carlo Maria Maggi medico ed esponente di Ordine nuovo, Maurizio Tramonte la ‘fonte Tritone’ del Sid. La prima udienza si svolge il 25 novembre 2008.

Il 21 ottobre 2010 tutti gli imputati vengono accusati di concorso in strage, ad eccezione di Pino Rauti per cui viene chiesta l’assoluzione per insufficienza di prove. Il 16 novembre 2010 la Corte d’Assise emette la sentenza di primo grado della terza istruttoria: tutti gli imputati vengono assolti con la formula dubitativa della “insufficienza di prove”. Viene anche disposto il “non luogo a procedere” per Maurizio Tramonte per intervenuta prescrizione per il reato di calunnia. Viene anche revocata la misura cautelare per Delfo Zorzi.

Nell’aprile 2012, la Corte d’assise d’appello di Brescia ha assolto tutti gli imputati del quarto processo sulla strage di Piazza della Loggia: Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi, Maurizio Tramonte e il generale dei carabinieri Francesco Delfino. Gli otto morti e oltre cento feriti di quel tragico 28 maggio 1974 restano senza un colpevole. Già in primo grado, nel 2010, i quattro imputati erano stati assolti con formula dubitativa. In primo grado era imputato anche Pino Rauti, nei confronti del quale la procura non aveva proposto appello (solo le parti civili Camera del Lavoro di Brescia e di Elvezio Natali, un famigliare di una delle vittime, avevano appellato, ma l’impugnazione è stata dichiarata inammissibile).

A seguito del ricorso in Cassazione della Procura,

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