Presentato libro di Nadia Mogini

RACCOLTA DI POESIE “I’SSNE”
ANCONA – di Luisa Ferretti – Lo scorso 25 novembre il suggestivo teatrino del Guasco, parte del Museo del Giocattolo ad Ancona, ha ospitato la presentazione della raccolta di poesie “Íssne” (Andarsene)” di Nadia Mogini, poetessa nata a Perugia nel 1947 e residente in Ancona. A presentare l’evento, a cui ha assistito un pubblico numeroso e partecipe, i poeti e critici letterari Manuel Cohen, Vincenzo Luciani e Fabio Maria Serpilli. Questo poemetto in versi, breve ma intenso, raccoglie 30 liriche scritte in dialetto perugino, che l’autrice ha diviso in quattro parti: “L prima”, “L’incomíncio”, “L mentre”, “L dóppo”. Un diario intimo – a tratti “assordante” per la potenza evocativa delle immagini – scandito dal ritmo vibrante di versi brevi, essenziali, spesso in rima, dove la parola poetica evoca con coraggio il dolore del lutto, senza indugiare in sterili sentimentalismi e senza autocommiserarsi. Anzi, la poesia stessa diviene un’àncora di salvezza, un necessario momento di autoanalisi da cui attingere la propria forza per andare avanti. “Quil che ognun è/s’arpía l criàto/d’ognun sa l tempo/l zzu corpo cavo” (Le nostre unicità/riprende il cosmo/di ognuna sa quando/il ventre suo cavo). Una presa di coscienza del distacco con cui ogni essere umano è costretto a confrontarsi, prima o poi, e che rappresenta da sempre una tematica fondamentale attorno alla dquale ruota il senso ultimo della nostra esistenza. Naia Mogini lo ha impresso sulla pagina scegliendo un linguaggio immediato, vibrante, e condensando in poche righe tutto il peso indicibile della propria sofferenza. “Con llu/ su la crocerossa/úrlon le sirene/nn òn più l canto/ spaúrono j’ òmi/arèndono l pianto” (Con lui/ sull’ambulanza/ urlano le sirene/non hanno più il canto/spaventano gli uomini/ci rendono il pianto). Un’opera originale che rimanda alle poesie del poeta anconetano Franco Scataglini, e fa ripensare ad una frase del cantautore Leonard Cohen, recentemente scomparso: “In ogni cosa c’è una crepa: è da lì che entra la luce”. In modo misterioso, la poesia sa attingere a quello spiraglio di luce – è essa stessa luce – e rivela e risana quella “crepa”: la crepa della separazione. Senza risolverla, ma riempiendola di significato. E di speranza. E lo fa con grazia, con “educazione”, come l’immagine struggente della casa “zitta” che suggella magnificamente la conclusione della raccolta poetica di Nadia Mogini: “La casa, zzitta, penzza/con quil’educazzione/de chi à riguardo/ e sente la mancanzza”. (La casa, zitta, pensa/ con quella educazione/di chi usa riguardo/ e sente la mancanza). Il libro di poesie “Íssne” (Andarsene) è edito dalla casa editrice romana Cofine ed è stato insignito del Premio Ischitella, Pietro Giannone 2016.

Il libro è ordinabile in tutte le librerie e attraverso i canali di distribuzione online. Per informazioni: Edizioni Cofine, tel. 06/4501050 – cofine@poetidelparco.it

(articolo tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)

 

 

 

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