“Parole salvate – Intervista poetica”

“LIRICO” ESORDIO DI ALESSANDRA BRUSCHI

copertina-parole-salvateSANTA MARIA NUOVA (AN) di Luisa Ferretti – “Parole salvate – Intervista poetica” è il primo libro di poesie firmato dalla scrittrice Alessandra Buschi, nata a Grosseto ma marchigiana di adozione, già distintasi in passato per aver pubblicato testi in prosa apprezzati dalla critica e premiati nell’ambito di prestigiosi concorsi letterari. Il primo a intuire le sue doti narrative fu il grande scrittore Pier Vittorio Tondelli, che nel 1986 inserì un suo racconto nell’antologia “Giovani blues. Under 25” (Transeuropa – Mondadori 1991). Nel 1990, con Il lavoro editoriale, Alessandra Buschi ha dato alle stampe la raccolta di racconti “Dire fare baciare” ehapartecipato a numerose altre antologie di narrativa, fra cui “Streghe a fuoco” a cura di Joyce Lussu (Transeuropa 1992). Oltre alla scrittura, la Buschi si dedica al teatro, alla pittura e a laboratori incentrati sullo sviluppo della persona, affiancando all’attività artistica il ruolo di “counsellor” ed educatrice esperta nei processi di apprendimento. Una vocazione tutta incentrata sull’indagine psicologica dell’individuo il quale, grazie ad un accurato lavoro di autoanalisi, riesce a mettere a fuoco e ad esprimere al meglio le proprie potenzialità. Questa profonda sensibilità all’ascolto e alla comprensione delle dinamiche relazionali che contraddistingue la vita di Alessandra Buschi, si rivela fortemente nella sua prima opera poetica. Un libro di poesie strutturato sotto forma di intervista dove una voce anonima (forse la sua vera stessa?) emerge dal silenzio della pagina bianca per rievocare, attraverso una serie di domande, i suoi ricordi di bambina, le sue relazioni affettive, la sua quotidianità. Domande personali ed immediate, scritte in corsivo, che fanno da titolo e da filo conduttore alle poesie. Ad ogni domanda segue la risposta, in prima persona, che dà vita ad una ricercata serie di immagini permeate attorno ad un uso anticonvenzionale del linguaggio. Frammenti di uno specchio frantumato dal tempo e ricomposto grazie ad una ritrovata cognizione del proprio vissuto, definito in decisivi, illuminanti versi. “Morbide scale/ che scendo/ per raggiungere/ un giardino/ e lì/ entrare in uno specchio/ un pezzetto alla volta (Che cosa resta dentro di te del dolore?)”. 

Le domande, man mano che si va avanti nella lettura, riguardano anche problematiche sociali ed esistenziali che toccano ogni essere umano; quesiti sull’umanità, sulle lotte razziali, sull’importanza dello scrivere. Le risposte si susseguono rispecchiando sensazioni intime dell’autrice e, nello stesso tempo, traducono in versi simbolici un sentire universale. “Mi sento come la luna/ quando è mischiata al cielo/ che spera,/ e al tramonto/ si arrampica/ alla fune/ come un bruco/ allo stelo. (C’è speranza?)”. Le parole sono scelte con cura e finemente levigate da un processo interiore di autoconsapevolezza che fa ritrovare ad ogni verso il proprio peso specifico. “Uomo:/ cacciatore di connessioni/ che illuminano/ insieme alle stelle. (Cosa incontri lungo la tua strada?)”. 

Quella di Alessandra Buschi è un’appassionata ed appassionante ricerca letteraria-psicologia dell’essere umano, talvolta declinata in una ironia disincantata, ma sempre motivata dal “desiderio salvifico” di conoscere se stessi e, di conseguenza, di conoscere gli altri; e che consente ad un lettore attento e sensibile di riflettere a sua volta sulle proprie “parole da salvare”. 

Il libro, edito da Mezzelane, è in vendita in tutte le librerie e tramite i canali di distribuzione online. 

Luisa Ferretti 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Back To Top