JESI, 16 MAGGIO ’13 – Si è svolto ieri sera, al Palazzo dei Convegni, l’incontro con Mina Welby, la moglie di Piergiorgio Welby malato terminale affetto da distrofia muscolare progressiva che scrisse al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per chiedere il diritto di morire. Alcuni stralci di queste lettere sono raccolti nel libro dal titolo “Lasciatemi morire” di Piergiorgio Welby presentato ieri da Mina, colei che la lotta civile per regolamentare l’eutanasia in Italia. Eccone alcuni stralci: Se un medico vi dicesse: “lei ha una malattia incurabile, le resta poco da vivere, però: noi potremmo farle un buco in pancia (gastrostomia) per poterla alimentare, poi le praticheremo un foro nel collo (tracheotomia) per permetterle di respirare, le introdurremmo un tubicino nell’uretra (catetere vescicale) per permetterle di urinare, un’infermiera le svuoterà giornalmente l’intestino… Naturalmente dovremo sottoporla a forti terapie antibiotiche per contenere le infezioni causate dai tubi…inevitabilmente dovrà sopportare i decubiti… però lei potrà vivere anche un anno in Più!”. Se un medico vi dicesse: “lei ha una malattia incurabile e le resta poco da vivere, però: noi potremmo ridurre le sue sofferenze al minimo e, su sua richiesta, procurarle una morte indolore, purtroppo la scienza ha i suoi limiti”. Da quale medico vorreste essere curati?”. L’incontro è stato organizzato dall’associazione politica Jesiamo. Per l’occasione l’associazione Luca Coscioni ha avviato la raccolta firme per l’eutanasia legale.
In film “La natura delle cose”, ispirato alla storia di Piergiorgio Welby, è progetto della marchigiana Laura Viezzoli che ha vinto il bando di sostegno alla produzione audiovisiva della Fondazione Marche Cinema Multimedia. Nella sede della fondazione la Viezzoli e Mina Welby hanno presentato questo lungometraggio in cui la storia di Welby viene associata alle immagini di un astronauta nello spazio concesse dalla Nasa.
E.D.