“Una emozione” e tanti lirici viaggi

LIBRO DI POESIE DI MASSIMO GRILLI

cop libro poesie ANCONA – di Luisa Ferretti – L’immagine della ballerina di Degas, che appare sulla copertina della silloge poetica “Una emozione”, riassume al meglio la malinconica grazia delle poesie di Massimo Grilli, il quale si definisce “poeta per caso, poeta per non morire”.

Nato nel 1970 ad Ancona, ma residente a Jesi, Massimo Grilli intraprende con questa sua prima pubblicazione un delicato e dolente viaggio attraverso i tormenti del suo essere poeta, scanditi dalle distanze della vita quotidiana. Distanze che possono essere abbreviate e lenite dalla scrittura: “Scrivo lettere d’amore perché la distanza / é solo un esercizio metrico / per chi non sa ascoltare il cuore”. Basta dunque ascoltare il cuore e raccontare in versi questo viaggio che unisce nel profondo i “viandanti in cerca di un mare”; un “diario di bordo silenzioso” che, pagina dopo pagina, dà voce alle emozioni del poeta, perdutamente sospeso fra la meraviglia dell’esistenza e il senso di solitudine. “Vaghiamo tra le stelle in cerca di un cielo / sempre sospesi fra il tutto e il nulla”. Questa consapevolezza si palesa soprattutto nella toccante poesia che, a inizio silloge, ricorda la figura del padre mancato, enfatizzando il senso di abbandono e la profonda, vitale sensibilità di Massimo Grilli: “Eppure ci sono / vivo / fremo / pulso / forse un sorriso non avrebbe mai fatto male”. Orfano di quel sorriso, il poeta alimenta il suo bisogno d’amore accompagnandolo ai “sorrisi” della natura. Come un drappeggio, che incornicia ogni attimo di consapevole stupore, ecco la visione del mare, a cui l’autore ha affidato i suoi primi sospiri d’amore e a cui vorrebbe affidare i suoi sogni…ma, nello stesso tempo, il mare si rivela uno specchio in cui rivedere se stesso confinato nell’ombra di una nostalgia senza ritorno. “Scrivo versi nascosti / nelle barche dimenticate sulla spiaggia /rovesciate nella malinconia / di un’estate volata via troppo in fretta”. Lo stesso accade con l’immagine dei fiori, che ritornano spesso in questa silloge. Massimo Grilli intravede in ogni fiore il miracolo della vita che si rinnova, oltre la morte e malgrado la sofferenza. “Voglio sentire la vita che si fa vita / sento ancora il profumo dei fiori./ Spero siano orchidee.” Ma, nello stesso tempo, una tristezza senza nome ne incupisce la bellezza fin dentro il suo cuore. “Non comprendo il silenzio assordante dei mandorli in fiore / le gemme fuggenti sfiorano per poi ondeggiare lontano”. L’emozione che lo accarezza nella sua più intima essenza, è la stessa che lo imprigiona, imponendogli quelle distanze irrisolte fra ciò che brama e ciò che vive. Una distanza emotiva, irreparabile e densa di tormento, che si concretizza soprattutto di fronte all’immagine di lei: una donna vagheggiata e lontana, che incarna i desideri più intensi e il senso di abbandono del poeta. “Scorrono le ore/ infinite come la tua assenza. / Mi quieto nell’attesa di sfiorarti.” Egli la invoca e rimpiange con struggimento, quasi fosse la ragione stessa del suo essere uomo, perché è l’amore a dare significato ad un’intera vita: “E’ la vita che incontra amore /e si veste d’immenso”. L’amore è speranza e fiduciosa attesa per un domani già presente nei sogni del poeta, il quale conclude la dedica a fine libro con queste parole: “Vivo l’essenza del tuo essere come certezza / sorrido alla pioggia ai fiori appassiti dal tempo”. Una dedica rivolta alla donna della sua vita, alla vita stessa, a tutto ciò che arricchisce l’anima di Massimo Grilli – e di chi lo legge – regalandogli “una emozione” per sempre.

Il libro è disponibile nelle librerie e ordinabile online sul web. Per ulteriori informazioni: http://sillabedisale.it/

 

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