Soundsick, vibrazioni elettriche e prog

CD “ASTONISHMENT” DEL TRIO FABRIANESE, CHE VIAGGIO!

– Fabriano (AN) – di Giampaolo Milzi 

foto SoundsickL’obiettivo che si erano proposti forse non del tutto consapevolmente, fin dal 1998, quando erano solo in due a suonare rock duro e cantare “la ri la ro”? Una sorta di quadratura del loro cerchio espressivo. Come? Percorrendo con ottimismo e passione sconfinati la non certo facile strada della continua evoluzione e dello sperimentalismo, senza mai perdere l’equilibrio nell’andare oltre. E a distanza di tanti anni, dopo un paio di lavori autoprodotti, con l’uscita alle fine del 2013 di questo primo Cd per la Seahorse Recording, ebbene, si può dire che i fabrianesi Soundsick hanno fatto centro. Mica facile. Visto, anzi sentito, che questo “Astonishment” è una specie di laico Santo Graal utilizzato dal gruppo per agitare e mixare sapientemente e vorticosamente grunge, progressive, post metal; generi diversi, fusi e confusi, tenuti felicemente assieme da un minimo comun denominatore fatto di psichedelica onirica, con accenni pop misteriosamente sprigionati da una segreta carta vetrata. Le undici tracce del disco tessono un tappeto volante che risulta irresistibile fin dalla prima audizione, con l’ascoltatore protagonista di un seducente viaggio emozionale in un’atmosfera satura di penombra, “tosta”, stupefacente, ma affatto inquietante. Brani mai scontati, ottimamente suonati e arrangiati, complessi eppure non barocchi. Al contempo grezzi e suadenti, potenti e soffusi, spontanei e ricercati. Un po’ una magia, una buona dose d’arte.

Ma facciamo parecchi passi indietro, andiamo a scoprire le radici dell’ormai compiuto e poco confondibile stile Soundsick. Una leggenda vera racconta che i fratelli Ilario e Alexander Onibokun, di origini nigero-venezuelane, hanno iniziato ad inventarsi musicisti percuotendo con cacciaviti due bonghi per accompagnare le melodie prodotte dalla chitarra acustica del padre. Un approccio rimasto di tipo autodidatta col passare degli anni e il sempre più sapiente uso in tandem di voce, chitarra elettrica e batteria. Nel 2005, dopo vari tentativi di allargare l’organico, la band diventa un trio con l’ingresso del bassista Valentino Teodori. E la quadratura del cerchio inizia a profilarsi. Vittorie in molte rassegne e concorsi per gruppi emergenti, decine e decine di concerti in tutta Italia, apparizioni sul palco come supporter di formazioni di alto livello come Il Teatro degli Orrori, Zu, Nobraino, Ig, Dufresne.

E “Astonishment” non tradisce affatto le aspettative di chi ha impattato l’avvolgente e cadenzata onda di decibel sollevata da questo alternative power trio. Le cui influenze dichiarate evocano mostri sacri tipo Pink Floyd, Nirvana, Tool. Mentre la critica trova riferimenti più recenti citando il post hardcore dei modenesi

At The Soundawn o lo stoner doom dei ravennati Void of Sleep.

Un vertiginoso viaggio “nell’andare oltre senza perdere la bussola”, quello dei Soundsick, che continua. Forti di un estro compositivo mai domo – stanno scrivendo i pezzi di un secondo Cd – libertario e liberatorio, che assieme ai testi in inglese trae spunto dalle curiosità e dalle sorprese colte in una vita di tutti i giorni affrontata con ottimismo, dalle tante esperienze passate,

dalla capacità di sognare mondi immaginari restando coi piedi ben piantati in terra e confidando in un fato benigno.

Infoweb: www.facebook.com/soundsickofficial

www.lbtelevision.it/soundsick-fabriano

hwww.edisonchangethemusic.it/band/2012/soundsick –

soundcloud.com/soundsick-1

(tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)

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