Rock & Diritto: Freddie Mercury, the show must go on

IL 5 SETTEMBRE 1946 NASCEVA A ZANZIBAR IL GRANDE FREDDIE MERCURY

di Valentina Copparoni

 Il 24 novembre 1991 cala il sipario sul palcoscenico della vita di Farrokh Bulsara, in arte Freddie Mercury. Nato a Zanzibar il 5 settembre  1946, già durante i primi anni di scuola che frequenta a Bombay (in India) dimostra un’impressionante predisposizione per la musica che lo accompagnerà per tutta la sua vita. Il suo animo assetato di arte (adorava e studiava anche pittura e design) e di musica trova nell’Inghilterra, dove si trasferisce con la famiglia, il luogo adatto per crescere artisticamente e soprattutto aprirsi all’esterno coltivando la sua passione spasmodica per Jimi Hendrix, Jhon Lennon, Elvis Presley ed il gruppo The Jacksons. Freddie prende lezioni di pianoforte e chitarra ma mai quelle di canto, è la natura che gli regala un’intensità ed un timbro vocale unici, molto vicini a quelli di un tenore.

Prima del successo con i Queen, ma anche durante alcune pause artistiche dal gruppo, Freddie prende parte ad altre band come gli Ibex di Liverpool, tenta una carriera da solista (Larry Lurex è  un suo pseudonimo) e collabora con artisti del calibro di  Michael Jackson, Billy Squier, Jo Dare e Eddie Howell. La sua impressionante capacità artistica si mostra soprattutto nel creare fusioni tra generi musicali diversi come nel duetto Barcelona con il soprano Monserrat Caballè in cui rock e opera si uniscono in maniera altamente innovativa, risultato di uno spirito sempre teso alle sperimentazioni anche quelle più azzardate.

Dopo alcuni anni da solista, Freddie decide di accogliere la proposta del suo amico Tim Staffell di sostituirlo nella band degli Smiles ai quali cambierà il nome in Queen come cambierà anche il suo nome diventando Freddie Mercury in onore di Mercurio, il messaggero degli dei.
Dalla personalità camaleontica, Freddie incanta per l’energia che mostra quando si esibisce sul palcoscenico, ma incanta anche quando nella vita privata dimostra un carattere timido e riservato. Un po’ come il suo fraseggio che sa essere così naturalmente delicato ma altre volte deciso e forte.

E’ negli anni ‘80 che la sua vita cambia con una vera e propria rottura con il passato dimostrata anche con un formidabile cambiamento del suo look. Si taglia i capelli e si fa crescere i baffi ed è la sua sfera più intima, quella della sessualità, che viene messa sotto le luci ed i riflettori del palcoscenico e con essa lo stesso Freddie che forse per la prima volta  si mostra davvero in tutto se stesso. Il suo rapporto d’amore con Mary Austin si trasforma in una amicizia fraterna ed inizia a vivere più liberamente la sua omosessualità, fino a quel momento  tenuta nascosta anche ai propri genitori, diventando spesso volutamente  provocatorio ed ambiguo su tale aspetto della sua vita, come a non voler mai ammettere fino in fondo la sua scelta senza però mai negarla o, forse, come a voler prendere in giro chi cerca a tutti i costi di “etichettarlo” in qualche categoria.
Dopo anni di eccessi, nel 1987 Freddie Mercury decide di scendere dal palcoscenico esibendosi dal vivo in occasioni sempre più rare e trascorrendo gran parte del tempo nella sua villa di Kensington. Le motivazioni ufficiali sono diverse  e tutte legate alla non più giovane età ma la realtà, purtroppo, è diversa.
Freddie scopre la positività all’HIV che ben presto si tramuta in AIDS ma ancora una volta è lui a voler dirigere la sua vita nel bene e nel male perciò decide di non rendere subito nota la malattia al suo pubblico e neppure ai membri dei Queen. Vede e sente nella musica e nei suoi fans una cura miracolosa perciò si trasferisce in Svizzera iniziando qui la fase artistica forse più sentimentale che lo porta per il solo amore del suo pubblico ad esibirsi nonostante le difficoltà dovute alla malattia. Una delle sue ultime apparizioni è rimasta e rimane tutt’ora memorabile: nel video della canzone “These are the days of our lives” Freddie appare quasi irriconoscibile, è dimagrito all’inverosimile e la sua eleganza regale innata sembra quasi perdersi nel vestito di scena. Quando il suo pubblico vede il video, Freddie è già morto e le sue ultime parole del video  “I still love you” suonano per tutti come un addio.
Solo 24 ore prima del decesso viene diffuso un comunicato stampa in cui per la prima volta in maniera ufficiale Freddie ammette di essere malato di AIDS.

Alle 18:48 di domenica 24 novembre 1991 all’età di 45 anni Freddie Mercury muore.
Il 20 aprile 1992 viene celebrato nello stadio di Wembley di Londra un concerto commemorativo dell’artista il cui ricavato è interamente devoluto alla The Mercury Phoenix Trust, associazione di beneficienza che ancora oggi raccoglie fondi da destinare alla causa della lotta all’AIDS.

Lo show è andato avanti, come lui stesso canta, perché deve andare avanti, sempre e comunque, non può essere altrimenti. Ognuno ha la sua storia, la sua opportunità, il suo destino e quello di Freddie Mercury è quello di essere un “highlander” della musica … un destino forse già segnato quando ha accettato di scrivere la colonna sonora proprio del film “Highlander”.

Personalmente è il brano Bohemian Raphsody che mi ha aperto al mondo musicale di Freddie Mercury ed è con questo brano che voglio ricordarlo … Credo che sia una di quelle canzoni che almeno una volta nella vita debba essere ascoltata, regala sempre un’emozione che si colora in modo ancora più speciale se, come me, hai avuto il piacere di suonarla al pianoforte…

 

 

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