Olimpiadi di Filosofia, vince osimano

Il LICEALE LUCA SGOLASTRA

x-fed-liceale-premiatoOSIMO (AN) – di Lucia Principi – Quasi 11 mila studenti, 413 scuole, 88 finalisti e un unico nome in cima alla classifica delle più brillanti tra le giovani menti italiane. Si sono concluse a fine marzo le Olimpiadi della Filosofia, una delle più antiche e rinomate competizioni promosse dal ministero dell’Istruzione. A sbaragliare la concorrenza guadagnandosi la corona d’alloro è stato quest’anno un liceale osimano. Bando alle leggende, tra i “senza testa” si nascondono eccezioni di rilievo: Luca Sgolastra, classe 1999, la zucca ce l’ha, ed è anche ben salda sulle spalle. Nato e cresciuto ad Osimo, l’aspirante Platone frequenta la 4°B del liceo classico dell’Istituto Corridoni-Campana. Occhiali tondi da secchione (finto), ciuffo riccio da latin lover, è un ragazzo come tanti della sua generazione che trascorre il tempo libero barcamenandosi tra fidanzata e amici, film e musica: “Adoro il blues e il rock – racconta – impazzisco per i Pink Floyd”. Ma la passione più grande – insieme alla filosofia, s’intende – è quella per il nuoto: Luca è entrato in acqua per la prima volta a quattro anni e non è più uscito. Ha preso letteralmente dimora all’Eschilo di via Pontelungo ad Ancona, l’impianto gestito dalla Conero Wellness, dove si allena due ore al giorno sei giorni su sette, dal lunedì al sabato, oltre a due ore a settimana di palestra.

Le specialità che predilige sono stile libero e delfino nei 100 e 200 metri: “Il nuoto è il miglior modo che conosco per faticare e rilassarsi allo stesso tempo”, racconta. Un masochista con il cuscino a portata di mano insomma. La tranquillità e la calma, d’altronde, sono i pregi che apprezza di più del suo carattere e che gli permettono di essere preciso in ogni circostanza. Sport, famiglia, amici, ragazza, tv, studio: per riuscire a conciliare tutto senza perdere le staffe di precisione ce ne vuole eccome. Come fai, Luca, come fai? Si staranno chiedendo a questo punto centinaia di studenti con le occhiaie scure e il quattro stampato sul compito in classe. “Facile – abbozza lui, che trascorre sopra i libri in media due ore al giorno e che un quattro in pagella non l’ha mai visto – il trucco sta nell’imparare a gestire gli orari quotidianamente, adeguando le proprie necessità al tempo disponibile”. Sarà… Eppure di due ore in due ore, tra una bracciata e l’altra, Luca è riuscito – senza neanche poi sforzarsi più di tanto – a collezionare numerosi successi tra i banchi di scuola. La predilezione per le materie umanistiche e, di contro, l’antipatia per quelle scientifiche lo hanno portato a scegliere il liceo classico – rinnegando a piè pari i geni di mamma e babbo, entrambi programmatori informatici. Durante il terzo anno, il colpo di fulmine con la filosofia. A folgorarlo è stato Platone: “Sono subito entrato in sintonia con lui – spiega Luca -. Mi ha conquistato grazie all’originalità della scrittura e al carattere moderno, quasi attuale del suo pensiero. Cosa pensi che direbbe Platone se fosse catapultato nella realtà odierna? “ Non lo so, ma di sicuro sarebbe in grado di darci gli strumenti utili a sopravvivere in maniera più consapevole”.Perché in fondo è questa, dice Luca, la vera natura della filosofia: essere un mezzo utile a sviluppare un pensiero critico e attivo. Anche oggi. Anzi, soprattutto oggi. Dall’approfondimento dell’autore dei “Dialoghi” al gradino più alto delle Olimpiadi della Filosofia il passo è stato breve. Il percorso di Luca è iniziato con una selezione tra le classi quarte e quinte dell’Istituto, dopo di che, superato un doppio sbarramento interno, lo studente è approdato, insieme a un suo collega osimano, alla fase regionale. Da qui in due sono stati selezionati per accedere all’ultimo step, quello nazionale. A Roma Luca ha gareggiato in uno dei due circuiti previsti, quello standard in lingua italiana, mentre un secondo canale aveva carattere internazionale e prevedeva quindi la scelta di un’altra lingua europea. Tra i titoli proposti dal ministero, a incuriosire maggiormente l’osimano è stato quello di carattere etico-politico. “Ho scelto la traccia di Tullio De Mauro incentrata sul rapporto tra sistemi educativi e società democratica – ha spiegato –. In parte ho condiviso la tesi dell’autore, secondo il quale il ruolo dei sistemi educativi è quello di fornire al cittadino le giuste armi per potersi difendere dalla sempre più sregolata speculazione finanziaria, in parte l’ho negata – ha continuato Luca – affermando che questo non può avvenire nella dimensione collettiva della società democratica, ma piuttosto a livello personale in ogni individuo”. Una riflessione che gli è valsa il titolo di campione d’Italia e che lo porterà, il prossimo 25 maggio, a rappresentare il nostro Paese agli Internazionali di Rotterdam.Un traguardo niente male per il giovane filosofo che, pur vantando già un ottimo curriculum, sa di essere ancora all’inizio della sua carriera che molto probabilmente proseguirà nell’ambito umanistico. Da piccolo sognava di diventare scrittore, anche se oggi non ne è più tanto convinto. “Sono perennemente indeciso nelle scelte – confessa – quindi non so ancora cosa sarò da grande”. Una cosa però è certa: non gli mancheranno gli strumenti per imboccare la strada giusta e avere successo. D’altronde, gli basterà prendere la vita con filosofia!

(articolo tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)

 

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