MILANO, 13 GIUGNO ’12 – Un caso di omicidio-suicidio si è consumato in un appartamentino al secondo piano di piazza Lega Lombarda, vicinissimo all’Arena, dove sono stati rinvenuti due cadaveri, di un uomo e una donna, riversi l’uno accanto all’altra in una pozza di sangue, uccisi da due colpi d’arma da fuoco. L’uomo era il proprietario dell’appartamento, il notaio Vincenzo Ialenti, 45anni, con studio a Trezzano sul Naviglio. Viveva con la moglie e la figlia a Galliate, in provincia di Novara.
In quel bilocale, il professionista avrebbe ospitato da circa un anno Marika Sjakste, lettone di 28 anni, la donna trovata morta accanto a lui. Gli inquirenti ipotizzano che la doppia vita del notaio, divisa tra la famiglia e l’amante, potrebbe essere diventata il movente per questo omicidio-suicidio.
Le indagini sono affidate agli agenti della squadra mobile di Milano, che sono intervenuti per il sopralluogo nell’appartamento con i vigili del fuoco. Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, in base alle analisi del medico legale, Vincenzo Ialenti avrebbe sparato un colpo di pistola (una Beretta semiautomatica regolarmente denunciata e caricata con due pallottole calibro 7,65) alla donna, poi si sarebbe suicidato con la stessa arma. Nell’appartamento gli inquirenti avrebbero ritrovato anche un biglietto con scritto “io sono l’unico responsabile. La colpa della situazione è tutta mia, mia moglie non c’entra niente è una bravissima persona, è la donna più dolce al mondo”. Poche parole, ma nessun riferimento diretto al folle gesto. Il biglietto è stato sequestrato e sarà sottoposto ad accertamenti scientifici. Il macabro ritrovamento è avvenuto lunedì alle 10, dai vigili del fuoco allertati dalla madre del notaio che non riusciva a mettersi in contatto con il figlio e si era preoccupata. Al vaglio della polizia la ricostruzione delle ultime ore dell’uomo. Gli investigatori hanno sentito i vicini di casa, i colleghi di lavoro, le persone che lo conoscevano.
TALITA FREZZI