“Fiabe in libertà” al carcere di Montacuto

DETENUTI “EVADONO” GRAZIE A UN LIBRO

foto-detenuto-con-libro-okANCONA – di Maria Laura Bartolucci – Se esiste un modo per evadere dalla prigione mentale in cui il carcere rinchiude, una decina di detenuti della casa circondariale di Montacuto di Ancona lo hanno trovato. Lì, infatti, una mattina di qualche settimana fa, si è tenuta la presentazione di “Fiabe in libertà”, un libro-raccolta scritto dai reclusi nel carcere. Claudio Siepi e Allegra Moccheggiani di Radio Incredibile hanno aperto l’incontro, presentando gli autori e i partecipanti al progetto. Un progetto, giunto alla seconda edizione – reso possibile grazie anche al supporto di Casa di Asterione, Fondazione Cariverona e liceo artistico “Osvaldo Licini” di Ascoli Piceno – che nel corso di una decina di mesi si è concretizzato nella possibilità per i detenuti di mettere nero su bianco spunti tratti dalle loro memorie d’infanzia, dal ricordo dei figli e dei familiari. Insomma dai pensieri che li legano a ciò che di più caro ha segnato la loro vita passata e che segnerà la futura vita in libertà. Immaginazione, fantasia e scrittura, quindi, come fonte di riscatto sociale. Perché per gli autori di queste fiabe scrivere è stato ricavare nelle proprie celle un luogo ideale in cui potersi muovere, viaggiare con le parole, ritrovare la dignità. E così i racconti includono orsetti dispettosi, formiche che si perdono su isole di granchi, boscaioli e streghe; tutte figure dell’immaginario infantile, ma il cui significato infantile non è mai. 

Fra gli autori, erano presenti all’incontro Robertino Spinelli, che ha scritto “Il boscaiolo, lo scoiattolo e la strega Tagliabue”, e Davide Storlazzi, autore de “Le formiche di Sapna”. Altri erano assenti perché già tornati ad una vita pienamente civile. “E’ bello avere una seconda possibilità nella vita. Dimostrare che, oltre all’etichetta che ti porti addosso, sei capace di fare altro”, ha detto Davide. Già, una seconda possibilità nella vita. Contribuire alla stesura di “Fiabe in libertà” ha significato per i detenuti dimostrare, appunto che nella vita non si commettono solo degli errori; che, prima di tutto e sopra ogni cosa, si è degli esseri umani capaci di creare qualcosa di bello. In grado di illuminare non solo il buio che ci si ritrova intorno, ma soprattutto l’oscurità racchiusa nel cuore. E così, chi plasma la bellezza acquista nuova luce: davanti agli altri e davanti allo specchio. 

All’incontro è intervenuta anche la preside del liceo “Licini” di Ascoli, Nadia Latini, accompagnata da due professori e due studentesse in rappresentanza delle proprie classi. Infatti, i ragazzi del 4° e 5° anno del liceo si sono occupati non solo delle illustrazioni del libro, ma anche della creazione del “motion comic”, cioè del fumetto animato della fiaba de “Le formiche di Sapna”, contribuendo in maniera fondamentale al progetto

(il trailer del “motion comic” è su Youtube, il video completo probabilmente parteciperà ad un concorso). La preside ha sottolineato che “è importante ricordare che il carcere è un luogo che ha a che fare prima di tutto con la dignità di chi è recluso. Il percorso che si deve fare qui è esclusivamente verso la riabilitazione della persona”.

Il libro è acquistabile contattando la casa editrice Hacca Edizioni, di Matelica, al numero di telefono 0737/783733 o cliccando sul sitowww.h.it– Ulteriori informazioni su www.fiabeinliberta.it

(articolo tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)

 

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