Com’è lo stato di salute delle donne in Italia?

LO ANALIZZA IL LIBRO BIANCO DELL’OSSERVATORIO NAZIONALE SULLA SALUTE DELLA DONNA

del dottor Giorgio Rossi

UnknownNella settimana appena trascorsa è stato presentato a Roma il Libro Bianco di Onda, l’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna, giunto alla quinta edizione ( edito con cadenza biennale) che fotografa lo stato di salute della donna in Italia.

L’Osservatorio è nato con l’obiettivo di unire le forze e le competenze per promuovere in Italia la medicina di genere e richiamare l’attenzione delle istituzioni, del mondo scientifico-accademico e sanitario-assistenziale nonché della popolazione sulla salute della donna.

 

Secondo i dati che emergono dal rapporto, elaborato grazie anche alla collaborazione con Farmindustria, le donne italiane hanno una aspettativa di vita di 85 anni, contro gli 80,3 degli uomini, ma quelle che un tempo erano ritenute malattie a prevalenza maschile, come malattie cardiovascolari, obesità, carcinoma polmonare, sono ora fra le principali cause di morte per le donne.

 

Rispetto agli uomini, le donne consumano più farmaci, con una prevalenza d’uso del 67,5% contro il 58,9%, fumano di meno – il 14,8% di donne dichiara di fumare sigarette rispetto al 24,5% di uomini – e fanno meno uso di alcol – le consumatrici a rischio sono l’8,2% rispetto al 22,7% dei consumatori.

 

Nonostante le donne in sovrappeso siano meno degli uomini (28,2% contro 44,8%) sono loro a praticare meno sport e a essere più sedentarie : solo il 10,3% fa attività sportiva con continuità e il 44,1% è sedentaria, contro, rispettivamente il 27,1% e il 35,5% degli uomini.

 

Gli argomenti affrontati dal Libro Bianco spaziano dalla sicurezza dei punti nascita alla tutela della fertilità, dalla prevenzione cardiovascolare declinata al femminile alla depressione nei cicli vitali della donna, dallo stato dell’arte della ricerca oncologica in rosa, alle problematiche associate a sovrappeso e obesità femminili, dal dolore cronico alle malattie autoimmuni, dalle demenze alla condizione della donna anziana e alla violenza di genere.

 

Si stima che circa il 10% dei parti avvenga ancora in luoghi considerati non sicuri, impreparati alle emergenze perché hanno un volume di attività inferiore ai 500 parti/anno. Questo numero è considerato il valore minimo per garantire sufficiente esperienza e adeguata organizzazione.

 

Le malattie cardiovascolari non sono più un problema esclusivamente del genere maschile, ma costituiscono la principale causa di morte e disabilità nella popolazione femminile in età superiore ai 50 anni, cioè i problemi insorgono 10-15 anni più tardi rispetto agli uomini, merito degli estrogeni ovarici, prodotti nel corso della vita fertile, che svolgono un’azione protettiva sull’apparato cardiovascolare.

 

Il 30% di tutte le patologie femminili riguarda l’area della salute mentale ( malattie psichiatriche e neurologiche). Protagonista in questo scenario è la depressione maggiore che colpisce le donne da due a tre volte più degli uomini, dall’adolescenza all’età adulta e che spesso si accompagna ad altri disturbi psichici tipicamente declinati al femminile, come ansia, disturbi del sonno e del comportamento alimentare.

 

Prevenzione primaria e diagnosi precoce restano le principali armi di difesa verso le malattie oncologiche ove sono stati fatti enormi progressi per quanto riguarda la terapia grazie agli innovativi farmaci target, utilizzati affianco delle tradizionali chemio e radioterapie.

 

In Occidente circa 12 milioni di donne soffrono di dolore cronico. Tra le cause più comuni c’è l’artrite reumatoide, l’osteoporosi , la fibromialgia. In ambito ginecologico le cause di dolore cronico più comuni sono il dolore pelvico, la dismenorrea e l’endometriosi. Il dolore delle donne è diverso da quello degli uomini così come la risposta ai trattamenti e gli effetti collaterali ai farmaci di più comune impiego.

 

Il mondo degli anziani è prevalentemente un mondo al femminile. In Italia nascono più bambini che bambine, ma dopo i 50 anni prevalgono le donne. Nonostante la maggiore longevità, la donna ha più patologie e ha una salute percepita peggiore rispetto a quella dell’uomo : al di sopra dei 75 anni, una donna su tre presenta la sindrome della fragilità, una su due è affetta da almeno due malattie croniche.

 

Tra le novità del rapporto, che quest’anno coincide con il decennale di Onda, è presente un ampio spazio dedicato al welfare femminile in cui si affrontano temi come politiche di conciliazione, il welfare contrattuale, le pensioni e i loro riflessi sulla salute femminile.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Back To Top