MILANO, 28 DICEMBRE ’12 – Il cadavere rinvenuto sul lungo Po la vigilia di Natale da Enrico Lanzi, ex difensore del Milan negli anni Settanta, sarebbe di una donna e non di una bambina come inizialmente creduto. Questo quanto stabilito in seguito all’esame autoptico condotto dall’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Pavia che, ricostruendo la struttura ossea del cadavere, ha potuto costatare come si tratterebbe di una donna tra i 30 e 35 anni dalla corporatura minuta, alta circa 140 centimetri. Oltre a confermare che quel corpo mutilato dalla permanenza in acqua non appartiene ad un’adolescente l’autopsia avrebbe accertato che non vi sono segni evidenti di violenza né lesioni. Le analisi avrebbero, inoltre, rivelato, che la donna indossava una maglietta intima e un reggiseno. A scoprire il corpo è stato Enrico Lanzi, 59 anni, ex calciatore di Milan, che si trovava a spasso sul lungo fiume con il suo cane. Sarebbe stato proprio l’animale a consentire il ritrovamento. Il risultato degli esami consentirà agli uomini della compagnia dei carabinieri di Stradella, che seguono il caso unitamente ai colleghi della stazione di Corteolona sotto la direzione del sostituto procuratore di Pavia, di abbandonare il campo dei minori scomparsi e concentrare le ricerche su altre direzioni.
ELEONORA DOTTORI