Autismo e vaccini:De Niro ritira il film documentario del discusso medico Wakefield

IL FILM ANTIVACCINI ESCLUSO DAL TRIBECA FILM FESTIVALdel dottor Giorgio Rossi 

  Una notizia riportata dai media la scorsa settimana, ci dà lo spunto per ritornare a parlare di vaccini, argomento più volte trattato in questa rubrica data la sua grande rilevanza sociale.

La notizia riguarda il tanto discusso documentario di Andrew Jeremy Wakefield intitolato “ Vaxxed: from cover-up to catastrophe” (“Vaccinati dall’insabbiamento alla catastrofe”) che è stato escluso dalla programmazione del Tribeca Film Festival ( a New York 13-24 aprile) per ragioni che hanno a che fare più con la scienza che con il cinema.

 

Co-autore del documentario è il medico che ha ideato il legame tra vaccini e autismo; l’esclusione dal Film Festival newyorkese è avvenuta ad opera di Robert De Niro che del festival è il fondatore e direttore da 15 anni. In un primo tempo accettato e poi rifiutato, a detta dello stesso De Niro, per il contenuto dell’opera e non per la forma: “ non credo che il film possa contribuire alla discussione come avevo sperato”, ha dichiarato al New York Times.

 

Il famoso attore, padre di un ragazzo autistico di 18 anni, avrebbe voluto attirare l’attenzione sul problema vissuto da tante famiglie: giusto il fine, ma sbagliati i mezzi.

 

Andrew Jeremy Wakefield, medico ricercatore britannico, nel 1998 pubblicò sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet un articolo in cui si ipotizzava come causa dell’autismo la vaccinazione Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR).

 

Seguirono anni di di paura e sfiducia, non privi di ripercussione sulla sanità pubblica. Proprio nel momento in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva posto come obiettivo per il 2007 l’eradicazione del morbillo in tutta Europa, la pubblicazione provocò un drastico calo nell’accettazione della vaccinazione e l’eradicazione della malattia dall’Europa è ancora obiettivo difficile da raggiungere.

 

La tesi sostenuta dal ricercatore britannico consisteva nel fatto che il vaccino MPR potesse provocare un’infiammazione della parete intestinale, responsabile del passaggio in circolo di sostanze tossiche per il cervello.

 

Questa ipotesi venne poi smentita dalla comunità scientifica; infatti nessuno degli oltre 20 studi condotti nei successivi 13 anni ha confermato che possa esserci una relazione causale tra vaccino e autismo.

 

Nel 2010 la rivista The Lancet stessa ritirava formalmente l’articolo in quanto, oltre ai difetti epidemiologici di questo studio, era stato dimostrato che numerosi fatti riguardante la storia anamnestica dei pazienti fossero stati alterati dall’autore stesso per supportare i risultati. Tanto che il ricercatore venne radiato dall’Ordine dei medici per il suo comportamento.

 

Con la proiezioni di quel documentario De Niro si sarebbe macchiato di due colpe che difficilmente la comunità scientifica gli avrebbe perdonato : oltre a impedire una corretta e necessaria informazione sull’autismo avrebbe ulteriormente alimentato le paure dei genitori verso i vaccini responsabili già di tanti danni in America come in Europa.

 

Proprio per i sospetti cresciuti in tante famiglie, secondo una recente analisi della rivista Economist, molti paesi occidentali si ritrovano ben al di sotto del livello di vaccinazioni contro il morbillo raccomandato dall’OMS.

 

Il cosiddetto “effetto gregge”, grazie al quale anche chi non si vaccina può godere degli effetti dell’immunizzazione, si ottiene quando il vaccino viene effettuato su percentuali consistenti della popolazione (95%) che è poi la via per la eradicazione completa della malattia.

 

Nella mappa pubblicata dall’Economist sono evidenti i dati del paradosso: paesi poveri come l’Eritrea, il Ruanda e lo Sri Lanka riescono a vaccinare quasi tutti contro il morbillo, mentre gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Francia e l’Italia restano al disotto dell’immunità di gregge.

 

Sempre da quanto riportato dalla rivista inglese, nei Paesi occidentali circa un quarto dei genitori ritardano la vaccinazione o sceglie quale accettare e quale no, un numero capace di provocare i danni a cui abbiamo recentemente assistito: l’anno scorso con circa 4000 casi di morbillo l’Europa ha visto fallire clamorosamente l’obiettivo di debellare definitivamente la malattia fissato per il 2010 , mentre gli Stati Uniti, che nel 2000 sembravano esserci arrivati, si sono ritrovati lo scorso inverno a dover affrontare la pericolosa epidemia scoppiata a Disneyland e diffusasi rapidamente in sette Stati.

 

Un dato molto preoccupante ci viene dalla Francia ove un ricerca condotta nel 2014 ha dimostrato che tra il 16% e il 43 % dei pediatri francesi non raccomanda ai genitori di vaccinare i figli. Se anche i medici, in particolare i pediatri, diventano scettici quanto i pazienti, la questione si fa molto seria; considerando che è a loro che i genitori, alla fine, danno veramente retta, diventa difficile continuare a dare la colpa di tutto ai genitori ignoranti.

 

E parlando di autismo non si può non ricordare che proprio in questo week-end si celebra la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo. Una giornata di sensibilizzazione promossa dall’ONU che vedrà molte iniziative volte a promuovere la conoscenza di questa disabilità.

 

In molte città del mondo e in quelle italiane saranno illuminati di blu i più importanti monumenti.

 

La Fondazione Italiana per l’Autismo, con la partecipazione del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, coordinerà una serie di iniziative per informare, formare e sensibilizzare il mondo della scuola su questa sindrome con l’obiettivo primario di favorire la qualità dell’inclusione scolastica.

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