Adolescenti europei e dipendenze: ecco i dati che fanno tremare

MONITORAGGIO EUROPEO EVIDENZIA I RISCHI E I NUMERI PER LE VARIE TIPOLOGIE DI DIPENDENZE

del dottor Giorgio Rossi

UnknownLa scorsa settimana sono stati presentati a Lisbona, nella sede dell’Agenzia Europea per il Monitoraggio del Fenomeno Droga ( EMCDDA), i risultati pubblicati nell’ultimo rapporto del progetto ESPAD ( European School Survey Project on Alcohol and other Drugs) riguardante l’uso di alcol e altre droghe nelle scuole in Europa tra gli studenti di età tra i 15 e 17 anni.

La ricerca nel 2015 ha coinvolto 35 Paesi europei, per un totale di 96.043 studenti, che hanno partecipato all’indagine rispondendo nelle proprie classi a un questionario anonimo.

L’indagine, che si ripete ogni 4 anni, rappresenta la sesta rilevazione condotta dal progetto ESPAD e, coincidendo con il 20° anniversario, è in grado di fornire le tendenze nei comportamenti a rischio degli adolescenti delle ultime due decadi.

In Italia lo studio è condotto fin dalla nascita, ovvero dal 1995, dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Il Rapporto ESPAD 2015 contiene informazioni sulle esperienze degli studenti rispetto a una varietà di sostanze tra cui : tabacco, alcol, droghe illecite, inalanti, prodotti farmaceutici e nuove sostanze psicoattive (NPS). Inoltre, sono stati monitorati per la prima volta nell’indagine ESPAD l’utilizzo problematico di internet, il gaming (videogiochi) e il gioco d’azzardo online.

Prendiamo, ora , rapidamente in esame i risultati della ricerca.

 

TABACCO

In 20 anni la percentuale di fumatori è diminuita dal 21% al 12% ( con un punto percentuale in più tra i maschi, un divario di genere che si è ridotto negli anni) e, tra questi, coloro che hanno iniziato prima dei 13 anni è scesa dal 10% al 4%.

Forse le politiche per contrastare il consumo di tabacco, introdotte nel corso degli ultimi 20 anni, cominciano davvero a dare i loro frutti. Però, nonostante le severe normative sull’accesso degli adolescenti al tabacco, in vigore in molto Paesi, oltre il 60% ha riferito di poterne trovare facilmente.

 

I ragazzi italiani sono meno virtuosi dei loro coetanei europei. La riduzione dei fumatori c’è stata, ma in misura minore: oggi ad avere sperimentato è il 58% degli studenti, nel 1995 la percentuale si attestava intorno al 64. Il 37% però ha fumato nell’ultimo mese. Anche per quanto riguarda gli studenti che fumano quotidianamente, gli italiani rimangono stabili nel corso degli ultimi 20 anni al 21% a un livello più elevato della media comunitaria.

 

ALCOOL

Il consumo una tantum di alcolici è diminuito dall’89% all’80% e l’uso corrente dal 56% al 48%, con una marcata diminuzione dopo il picco registrato nel 2003.

Il dato negativo è però che la percentuale di “binge drinking” (cinque o più bevute in una singola occasione) si attesta agli stessi livelli di venti anni prima. Oltre tre quarti degli intervistati ( 78%) dichiarano di reperire facilmente alcolici.

 

DROGHE VECCHIE E NUOVE

Il 4% degli studenti a sperimentato le nuove sostanze psicoattive (Nps) almeno una volta, mentre il 3% ne ha riferito un uso recente ( almeno una volta nell’ultimo anno).

Le Nps non sono inserite nella lista delle droghe controllate dalle Nazioni Unite, ma pongono rischi per la salute comparabili a quelle delle sostanze illegali già note.

Esistono vari gruppi di Nps, tra le quali le più diffuse sono : cannabinoidi sintetici, catinoni sintetici, fenetilamine, ketamina e analoghi, piperazine. Il numero e la composizione delle Nps sono in continua evoluzione, nuove droghe vengono quotidianamente immesse sul mercato e sono facilmente reperibili via internet.

 

Il 5% degli studenti italiani riferisce di aver provato Nps almeno una volta nell’ultimo anno, attestandosi al sesto posto su 35 Paesi.

 

Per quanto riguarda le droghe tradizionali, la diffusione del consumo, dopo il picco tra il 1995 e il 2003, è sostanzialmente stabile, attestata, comunque, su livelli molto elevati, con 10 Paesi che superano il 25%, tra cui l’Italia (28%).

 

La sostanza più diffusa è la cannabis, provata almeno una volta dal 16% degli studenti. Tra il 1995 e e il 2015, il consumo di cannabis è aumentato sia per quanto riguarda la “sperimentazione” (dall’11 al 16%), sia per l’uso corrente (dal 4 al 7%).

 

Tre studenti su dieci (30%) considerano la cannabis facilmente disponibile, mentre la disponibilità percepita di altre droghe illecite è relativamente bassa: ecstasy (12%), cocaina (11%), amfetamine (9%), metamfetamine (7%), crack (8%).

 

Anche in Italia, la sostanza illecita più diffusa è la cannabis, con una percentuale ben più alta rispetto al resto d’Europa (27% contro 16%) e in netto aumento rispetto al 2011 (21%). Ad averla provata negli ultimi trenta giorni è il 15% degli adolescenti italiani, secondi solo ai coetanei francesi (17%).

 

INTERNET E GIOCO D’AZZARDO

Essendo internet parte integrante della vita quotidiana degli adolescenti, i ricercatori hanno indagato il suo utilizzo con un focus sulle varie attività svolte online.

In media gli studenti europei sono connessi quasi 6 giorni su 7 a settimana. Tutto accade online: social media, surfing, streaming, gaming, gioco d’azzardo, commercio di prodotti. Le ragazze sono più social, con un accesso di quattro o più volte a settimana, ( 83% contro 73%). I maschi sono più attratti dai giochi online (39 contro 7%) e dai giochi d’azzardo ( frequentemente vi accedono il 12% dei maschi contro il 2% delle femmine).

Anche in Italia gli studenti sono incollati ai computer: l’attività prevalente ( 4 o più giorni alla settimana) è l’utilizzo dei social media, con l’80% degli studenti, seguito dal gaming ( 22%), mentre il 3% riferisce di avere giocato frequentemente d’azzardo, in media con i valori rilevati a livello europeo.

 

 

 

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